Convegno su bullismo e cyberbullismo – Lodi, 29 marzo 2023
Nel corso dell’evento sarà presentata una ricerca che analizza come la stampa nazionale e locale tratta tali temi.
Il 29 marzo 2023 alle ore 17 si terrà presso l’Aula Magna del Liceo “Verri” di Lodi il convegno “Bullismo e cyberbullismo nella stampa nazionale e locale”, patrocinato dalla Città di Lodi. L’evento è stato organizzato dall’I.I.S. Codogno, capofila della Rete Bullout 2.0 – Lodi A.B.C., e dal Media Watch Institute di Pavia, che ha realizzato la ricerca “Bullismo e cyberbullismo nella stampa nazionale e locale lodigiana” su incarico dell’I.I.S. di Codogno.La ricerca, presentata da Stefano Mosti e Riccardo Colangelo, ha analizzato il trattamento del bullismo e del cyberbullismo su un campione di sette testate giornalistiche nazionali e locali durante il semestre aprile – settembre 2022. L’obiettivo era di fornire un quadro complessivo sia quantitativo che qualitativo sulla comunicazione dei temi legati a questi fenomeni.
Il convegno avrà lo scopo di presentare i risultati della ricerca condotta a livello nazionale e locale e costituirà un momento di restituzione al territorio degli interventi della Rete Bullout 2.0 – Lodi A.B.C. Sono previsti gli interventi di diversi esperti, tra cui Pierluigi Donadoni del Corecom Lombardia, Elena Ferrara, promotrice della legge 71/2017 sul cyberbullismo, Enrico Menduni, sociologo dei media, Lorenzo Rinaldi, direttore de Il Cittadino, e Andrea Petreni, referente progettazione Fondazione Carolina.
Il convegno sarà moderato dalla Dirigente Scolastico dell’I.I.S. Codogno, Antonia Rizzi. Inoltre, durante l’analisi dei dati è stato rilevato che spesso i termini bullismo e cyberbullismo vengono utilizzati in modo improprio e non coerente con le coordinate socio-giuridiche di tali fenomeni. Il convegno cercherà quindi di promuovere sinergie per la continuità nelle attività di sensibilizzazione e prevenzione del bullismo e del cyberbullismo.
Che cos’è il bullismo?
E’ una forma di violenza verbale, fisica e psicologica ripetuta e nel tempo e perpetuata in modo intenzionale da una o più persone. Il nostro sito nasce per fornirti le informazioni e aiuti necessari a uscirne perché ricorda, non sei da solo!
Testimonianze
Altre persone che hanno vissuto la tua stessa esperienza:
Frequenta il primo anno al liceo tecnologico, sperava smettessero gli insulti e gli scherzi. Sono continuati in chat. Ora ci sono diversi video del periodo delle medie che continuano girare. Uno in particolare da youtube, ha quasi 600.000 visualizzazioni. Va a scuola ogni mattino con sempre più fatica, si vergogna, i genitori non sanno nulla, pensano che sia stato sempre un po’ strano. I nuovi compagni non lo hanno ancora conosciuto bene, siamo a metà del primo anno.
Giovanni, 14 anni
Vive dagli zii a Milano perché studia al liceo artistico.
Durante una serata in discoteca le hanno girato un video in cui era ubriaca, gira nelle chat Telegram anonime.
Non sa cosa fare, a chi rivolgersi.
È la prima volta che le capita una cosa del genere, ha molti amici ma nessuno sa aiutarla in questo momento.
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Ambra, 17 anni
Molto timida, va poco a scuola, esce poco da casa, ha una diagnosi della neuropsichiatria di deficit cognitivo. Fa foto mezza nuda e le pubblica su profili fake. I genitori non sanno nulla. Si arrabbia moltissimo appena le toccano il cellulare. Incontra in chat e videochat uomini adulti che dicono di volerle bene, di fidanzarsi. Una compagna di classe ha segnalato alla professoressa il tutto, la prof ha convocato i genitori, assistente sociale e psicologo. Nulla da fare
Si chiude.
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Karol, 15 anni
Ha una condanna per spaccio e aggressione presso il tribunale per i minorenni di Milano. La sua ragazza ha subito violenza sessuale in una serata, lui ha fatto vendetta senza denunciare. Esce il video della rissa relativo all’episodio di vendetta. Lo postano in moltissimi su diversi canali, social e chat. Ne parlano anche i giornali come baby gang. Non sa cosa fare, c’è un altro video che compare in alcune chat.
Quello della violenza sessuale contro la sua fidanzata, non si vede molto, neanche chi compie violenza.
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